Antenna Sud/Retequattro Mondadori - Bari - 22 Febbraio 1983 di Vinicio Coppola

Da una ricerca sul Vesuvio esplose l’amore di Giannetto Bravi per l’antica Pompei. Fu più di dieci anni fa. L’artista sbalordì il mondo culturale partenopeo con le sue tipiche valigie che contenevano materiale vulcanico: un modo come un altro per dire: facciamo presto a impacchettare il Vesuvio altrimenti la spe-culazione edilizia farà piazza pulita anche di questo cono millenario.
Con lo stesso spirito, tra ironia e provocazione, Bravi si presenta ora a Bari, nello studio di Bruno Del Monaco, proponendoci il recupero di quello che il Vesuvio ha sepolto, una rivisitazione della pittura pompeiana: dalle scene dionisiache al sacrificio di Ifigenia, alla morte nel sonno.
E per farci gustare la Pompei di duemila anni fa, Bravi non si avvale di pennelli e colori, ma di cartoline e colla. Grazie all’iterazione dell’immagine, la composizione acquista una sua dimensione autonoma con una resa espressiva di rara suggestione. E tutto questo grazie a un mezzo offerto dall’era moderna: la fotografia, ovvero la cartolina.
Ma nel mondo delle cartoline Bravi si muove con un obiettivo preciso, ope-rando una selezione nella pletora delle immagini del mondo classico. E nella scelta è guidato da un doppio interesse – ecologico e culturale – che lo porta a consegnare ai posteri brandelli del passato.
E anche qui ricorre all’ironia provocatoria: guardateli bene questi antichi capolavori. Noi li abbiamo visti e gustati dal vivo. E sentiamo il dovere di consegnarveli almeno su cartolina, prima che possano scomparire per mano di un solo colpevole: l’uomo.