La Repubblica - Mercoledì 5 Novembre 2003 L’arte del mondo in una stanza, di Roberto Mutti

Dedicata dalla gallerista Carla Pellegrini e dall’autore della mostra, Giannetto Bravi, alla memoria del critico e amico Pierre Restany recentemente scomparso, “Quadreria d’arte antica” è un’esposizione originale che si richiama non a caso ai canoni del Nouvelle Realisme. A dire il vero, il senso quasi ossessivo eppure poetico della ripetizione non è certo un tema nuovo nell’opera dell’artista napoletano e se ne ha riprova qui in alcune sale dove compaiono come citazioni e tappe del percorso creativo i primi lavori: omaggi al Vesuvio, paesaggi seriali, cornici che contengono fotografie, stampe, oggetti frantumati.
Naturale evoluzione di tutto ciò che è il più recente lavoro, che occupa un’intera parete ricoprendola con un gran numero di opere: al di là del bellissimo colpo d’occhio, ciò che colpisce è la composizione delle singole opere, inserite in cornici diverse per forma e stile. Si tratta di una serie di cartoline che riproducono opere d’arte esposte nei musei di tutto il mondo e lì comprate per il dichiarato intento di incollarle con cura minuziosa su un supporto destinato a sua volta a divenire una vera e propria opera d’arte da esporre, osservare e, ovviamente, comperare. Giannetto Bravi ancora una volta propone la sua intenzione di utilizzare le icone già esistenti - lo ha fatto nel passato con i paesaggi napoletani, le “donnine” dei calendari del barbiere, le attrici cinematografiche più note - e di trasformarle trasferendole su un altro supporto e soprattutto in un altro contesto. Così la riproduzione, che sia quella ottenuta da un disegno che imita una fotografia o da una fotografia che riproduce un quadro, acquista una sua propria autonomia espressiva e si trasforma a sua volta in un’opera che può “evadere” dall’esclusività di un museo per approdare alle più dome-stiche pareti della casa di un collezionista, a patto che questi sia capace di apprezzare il gusto per l’ironia e quel pizzico di dissacrazione alla Duchamp che caratterizza da sempre la colta e raffinata ricerca di Giannetto Bravi.