www.capitoloprimo.it – 10 febbraio 2007 – A Napoli il Museo di tutti i Musei di Giannetto Bravi

Fino all’11 marzo 2007 il museo di Capodimonte a Napoli ospita la personale di Giannetto Bravi “Museo di tutti i Musei. Quadreria d’Arte”. Cartoline raccolte negli anni, per musei e mostre d’Europa, assemblate e racchiuse in cornici per un corpus di trecentosessanta opere. Giannetto Bravi è libanese di nascita, napoletano d’elezione, varesino d’adozione. E per dirla col Soprintendente Spinosa, “con quella sottile ironia di un artista che, sebbene emigrato da tempo ‘all’ombra della Madonnina’, ha conservato intatti umori e saperi di un napoletano ‘verace’, si fa custode di un museo della memoria ‘in cartolina’ o, meglio, dell’arte ‘in cartolina’”. La sua quadreria è quasi una sorta di rappresentazione del moderno dover esserci, dover andare, dover vedere, frequentare i grandi musei, le grandi opere d’arte. Per amore dell’arte? O per desiderio di dimostrare la propria “culturalfilia”, se si può far passare un tale neologismo? Certo è, che sembra quasi impossibile lasciare un museo senza sostare nella superattrezzata “bottega dell’arte” situata, guarda caso, all’uscita, colti da una quasi compulsiva necessità di collezionismo. Bravi da anni crea la sua opera, la sua Quadreria, il suo museo dei musei quello “che ogni collezionista può allestire tra le sue mura domestiche scegliendo i lavori e gli autori più graditi”, e ne è curatore ed attento custode.
“L’obsolescenza garbata della cartolina che si acquista sul banchetto del museo, souvenir minimo destinato normalmente all’oblio, viene da lui riscattata. Una cartolina è stolta, sei cartoline identiche, o quattro o tre, corrispondono ad una serialità concettuale sufficiente a fare scattare la molla poetica: se poi il risultato viene incorniciato con l’eleganza della dovuta retorica antiquariale, meglio ancora. E se tante cornici vengono assieme appese alla parete il salto è ulteriore. Perché si viene a determinare una situazione visiva talmente inattesa da trasferirla in una dimensione all’apparenza nuova ma sostanzialmente invece evocatrice della catalogazione più ancorata e sedimentata che frequenta solitamente la nostra mente: quella del museo. Giannetto Bravi reinventa il museo della mente e lo rende tangibile” (Philippe Daverio).
Parafrasando Alberto Brambilla Bravi è viaggiatore, regista ed attore, “viaggiatore del terzo millennio, […] continua il suo percorso, su strade polverose e vecchie diligenze. E da decenni prosegue con rigoroso ed imperterrito metodo, a raccogliere e a classificare, alla stessa maniera di Lord Blake […] è diventato attore e regista di un vero programma (digitale!) su supporto cartaceo: enciclopedia dell’arte in cartolina? Camera delle meraviglie, Museo dei Musei, Arca di Noè dell’esperienza artistica, Canone percettivo, chissà…[…] Qui si creano inediti linguaggi, insospettabili esperienze visive per il terzo o il quarto millennio”.
Museo dei musei, museo del viaggio, museo dell’Arte, museo della vita stessa, museo della memoria. Arte con arte, arte come sperimentazione, arte come “gioco”. Al visitatore il compito di leggere e tradurre l’opera.