Corriere del Mezzogiorno – 6 febbraio 2007. Il Museo diventa il soggetto dell’arte – A Capodimonte Giannetto Bravi assembla cartoline di capolavori di Melania Guida

Un ritorno alla grande, nella sala dedicata a Sol Lewitt del Museo di Capodimonte. Dopo più di trent’anni Giannetto Bravi, l’artista che nel 1972, sull’onda di quell’utopica “Operazione Vesuvio” lanciata da Pierre Restany e Gianni Pisani, di fronte alla minaccia di un’imponente speculazione edilizia, “invaligiò”, provocatoriamente, il Vulcano, ritorna a Napoli con il “Museo di tutti i Musei. Quadreria d’Arte”, la mostra che inaugurerà venerdì alle 18.30.
Suddivise in due sale, trecentosessanta opere, ognuna delle quali realizzata assemblando cartoline riproducenti capolavori vari raccolte nei book-shop dei musei d’Italia e d’Europa. Un operazione che Giannetto Bravi conduce da qualche anno. Ritratti, autoritratti, nature morte, fiori, paesaggi e paesaggi con figure, nella prima sala. Assemblati in ordine di quattro-otto dodici, al massimo. Sapientemente incorniciati in oro, argento, verde e rosa. E più avanti, nella seconda sala, una piccola densa antologica con quattro quadri del 1975 “per una sorta di continuità con il mio lavoro” racconta con entusiasmo Bravi nell’intervallo di un allestimento complesso e “più impegnativo di quanto pensassi”. Stanchezza a parte, “sono contentissimo di ritornare a Napoli. Soprattutto se si pensa che dal 1974, eccezion fatta per la bella retrospettiva che proprio l’anno scorso Dina Carola mi ha dedicato, non avevo partecipato mai neanche ad una collettiva”. Poi, all’improvviso, Capodimonte. La storia risale a circa un anno fa, quando Bravi incontra, casualmente, alla galleria di Alfonso Artico, il soprintendente Nicola Spinosa. “Ci conoscevamo da tempo, dai tempi dell’Accademia, almeno trent’anni fa. Poi ci eravamo persi di vista”.
Quattro chiacchiere in galleria e l’invito di Spinosa a passare per Sant’Elmo. Che Bravi raccoglie tempestivamente presentando al soprintendente il primo di due volumi che raccoglie la catalogazione di oltre mille opere per cinquecentocinquanta artisti. Scatta la proposta, (“un regalo bellissimo” dice Bravi) ovvero la sala Sol Lewitt per una mostra singolarissima che rimanda alle antiche quadrerie come quella di Palazzo Pitti, per esempio. Perfetta per la pinacoteca di Capodimonte. Fino all’11 marzo.