Quadreria d’Arte
La Quadreria d’Arte è un lavoro in continua evoluzione che già comprende
numerosi pezzi, ognuno dei quali dedicato alla riproduzione in cartolina di
opere di grandi del passato. Una scheda, ricavata elettronicamente, che
riproduce l’opera e il testo descrittivo ripreso da quanto riportato sul
retro della cartolina, viene stampata in tre copie. Una scheda “tecnica”,
con firma autografa, accompagna il quadro sul retro, un’altra viene
conservata in archivio, la terza scheda è a disposizione del pubblico, in un
contenitore di plastica, per una eventuale consultazione in mostra.
Proclamandomi custode della “Quadreria” vigilo e controllo il Museo dei
Musei. Le cartoline sono state raccolte in viaggio per i musei e le mostre
ad hoc.
La Quadreria d’Arte si arricchisce continuamente e non esclude l’apporto di
chiunque volesse contribuire al suo crescere con nuovi soggetti.
La
posizionatura della riproduzione d’arte in cartolina, per ogni titolo, è
mediamente di quattro, sei, otto, dodici stessi soggetti o, idealmente,
all’infinito. Più cornice con vetro. La superficie totale che ne consegue
per circa 100 pezzi è più o meno di 25 metri quadri. L’allestimento
espositivo prevede minimi spazi tra quadro e quadro a ricordare la vecchia
sistemazione museale di Palazzo Pitti. La Quadreria d’Arte rappresenta il
museo di tutti i musei, il museo che ogni collezionista può allestire tra le
sue mura domestiche scegliendo i lavori e gli autori più graditi.
The Collage
of Master
The Collage of Masters is a work in continuous flux which already includes
many pieces. Each one is based on postcard reproductions of masterworks from
the past. An electronic file reproduces the work on a card with a
descriptive text taken from the back of the postcard, which is then printed
on three copies. One is a technical card, which is signed and accompanied by
the picture on the other side, another is kept in a file and the third is
available for the public, enclosed in a plastic cover for possible use in
exhibitions. Claiming to be the Collage Curator I look after the Gallery of
Galleries.
The postcards have been carefully collected while travelling to various art
galleries and exhibitions.
The Masters Collage is constantly being enriched and does not exclude anyone
who would like to contribute to its growth with new additions.
The positioning of the postcards for each title, is usually made up of four,
six, eight, twelve of the same subject,or ideally an infinite number. More
glass frames.
The total area required for about a hundred pieces is approximately 25
square metres. In exhibiting the pictures, there should only be a minimum
space between each of them, bringing to mind the format of the Palazzo Pitti
Gallery. The Art Collage represents a Gallery of Galleries, where every
collector can decorate his own walls with whichever works of art he wishes. |
2003
Milano
Galleria Milano
Quadreria d'Arte Antica

Quadreria d'Arte antica, particolare dell'installazione (foto
Balestrini).
La "Quadreria di Arte Antica" è un allestimento di Giannetto
Bravi esposto per la prima volta in una sala della Galleria Milano.
L'autore illustra così il progetto in una lettera a Carla Pellegrini: La
Quadreria d'Arte Antica è un lavoro che comprende 100 o più pezzi,
ognuno dedicato alla riproduzione di cartoline di opere di grandi del
passato. Una schede, ricavata elettronicamente, che riproduce l'opera e il
testo descrittivo ripreso da quanto riportato sul retro della cartolina,
verrà stampata in tre copie. Una scheda "tecnica", con firma
autografa, accompagna il quadro sul retro, un'altra viene conservata in
archivio, la terza scheda sarà a disposizione del pubblico, in un
contenitore di plastica, per una eventuale consultazione. Inoltre un
custode della "Quadreria" sarà a disposizione del pubblico per
ulteriori chiarimenti, come pure un breve testo su come "Incollare
Cartoline".
Le cartoline sono state raccolte in viaggio per i musei e le mostre ad
hoc. La Quadreria d'Arte Antica si arricchisce continuamente da
ogni visitazione di musei e non esclude l'apporto di chiunque volesse
contribuire al suo crescere con nuovi soggetti.
La posizionatura della riproduzione d'arte in cartolina, per ogni titolo,
è mediamente di quattro, sei, otto, dodici stessi soggetti o, idealmente
all'infinito. Più cornice con vetro.
La superficie totale che ne consegue per circa 100 pezzi è più o meno 25
metri quadri. L'allestimento espositivo prevede minimi spazi tra quadro e
quadro a ricordare la sistemazione museale di Palazzo Pitti.
A questo lavoro potrebbe seguire una quadreria d'Arte Moderna e una d'Arte
Contemporanea.
La Quadreria d'Arte Antica rappresenta il museo di tutti i musei,
il museo che ogni collezionista può allestire tra le sue mura domestiche
scegliendo i lavori e gli autori più graditi. L'offerta di ogni singolo
pezzo oscilla, secondo il numero di cartoline, dai 300 agli 800 euro.
Cara Carla, questo lavoro è pronto e non attende che chiodi al muro per
essere allestito: Ti accludo anche le foto di insieme che ho realizzato
per l'invito o per la documentazione: al custode manca il cappello perché
pervenutomi in ritardo, ma ci sarà anche quello. Nell'altra sala non
mancheranno il "Vesuvio" e alcuni quadri già esposti da te nel
1976. Con molto affetto ti saluto, Giannetto".
Giannetto
Bravi
Cislago, 29 giugno 2003.
Recuperare
immagini come memoria del passato, repertoriarle e catalogarle con la
scrupolosità scientifica del ricercatore è una delle componenti
essenziali di tutti i cicli di lavoro di Bravi.
Nel lavoro esposto sia l'atteggiamento di fondo che tende all'accumulo dei
ricordi, sia la sottile ironia sulla maniacalità feticista del possesso,
tipica del collezionista, si fanno più precisi ed evidenti e il
cerimoniale di museificazione di Bravi si fa più ossessivo.
Bravi non crea in questo caso un museo di immagini kitsch del folklore
napoletano, di vedute del Vesuvio, o di manifesti pubblicitari, ma un
reliquiario di capolavori d'arte.
Incollare
cartoline
Procurarsi il necessario di base come la colla, il supporto, il pennello,
un panno morbido possibilmente di lino già lavato più volte, ovviamente
le cartoline di soggetto desiderato e tagliare le unghie il più corte
possibile unitamente ad eventuali pellicine per evitare di segnare la
cartolina nel pressarla sul supporto.
La colla da scegliere non può che essere il Vinavil, va bene anche l'Univil
o quanto altro purché la sostanza base sia il Vinavil della vecchia
Montecatini: non trasuda, non modifica la superficie dell'immagine, non
vetrifica, non si altera al caldo od al freddo.
Non iniziare il lavoro con il contenitore di colla pieno, potrebbe
inavvertitamente essere rovesciato e, quindi, imbrattare il vostro studio
o riversarsi sul quadro che state portando avanti. Pertanto, è
consigliata una quantità minima sufficiente a terminare il lavoro di un
giorno o quasi. Ciò vi consentirà una più rapida diluizione (massima al
5% d'acqua) direttamente con il pennello senza ricorrere a bacchette,
asticelle o similari.
Il pennello da utilizzare dovrà essere di setole semirigide della
larghezza di 3-4 cm di altezza 5-6 cm. Va intinto e rigirato rapidamente
per quattro-cinque volte, poi premuto sul bordo del contenitore per
ridurre l'eccesso di colla in modo che dalla pennellata sulla cartolina ne
risulti appena un velo.
La cartolina va sostenuta tra le dita ed il pollice della mano sinistra,
se destrorsi, formando una superficie concava sulla quale rapidamente far
scorrere il pennello per più di tre quarti della stessa. Rigirarla poi
con le dita della mano destra (pollice-indice) e completare di ricoprire
la superficie conservando la concavità. Rapidamente perché la colla
tende ad asciugarsi in breve tempo. Questa va distribuita premendo il
pennello sull'incavo della cartolina sino alla sua base e facendolo
scivolare verso l'esterno della superficie per portare via eventuali
granuli o pelucchi che si fossero formati.
Se questi dovessero resistere, comunque, al passaggio del pennello, far
sfiorare dall'estremità delle setole la superficie senza toccarla, ma
vincendo il microscopico dislivello che il granulo forma; questo verrà
sospinto in più riprese verso la periferia sino a scomparire. Se ancora
dovessero persistere irriducibili, allora usare il polpastrello
dell'anulare, pur continuando a reggere il pennello tra l'indice ed il
pollice, e pizzicare il granulo o il pelucco senza schiacciarlo. Questo
per capillarità resterà aderente al polpastrello che poi verrà ripulito
da quello del pollice, avendo risistemato il pennello tra l'indice e il
medio. Oppure appoggiare il pennello sul bordo del contenitore e lavorare
con la mano libera.
Ripetere l'operazione sino all'eliminazione di altri eventuali granuli o
pelucchi, sempre agendo con velocità per evitare che la colla si
asciughi. Purtroppo la formazione dei granuli è legata non tanto ad una
cattiva diluizione della colla quanto al formarsi lungo le setole di
microscopici nuclei di colla secca. Si può ovviare in parte a questo
inconveniente lavando più volte il pennello ed asciugandolo
successivamente per evitare una eccessiva diluizione. E' importante
eliminarli, come prima descritto, perché altrimenti nell'incollare la
cartolina sul supporto si viene a formare un rilievo sgradevole che altera
l'immagine, in particolare controluce.
Questi maledetti granuli, i pelucchi danno meno fastidio, non sono
facilmente visibili. Per essere certi di individuarli è necessario
usufruire di una luce naturale o artificiale che consenta, utilizzandola
radente sulla superficie, di metterli in evidenza.
Quando si va ad appoggiare la cartolina sul supporto, partire con il
piede giusto nel senso che va rispettata al decimo di millimetro la sua
collocazione. Un errato posizionamento, non rispettoso di un perfetto
accostamento lungo i bordi, si ripercuote su tutte le altre cartoline con
scostamenti che si ampliano in proporzione al numero delle stesse.
Conviene, quindi, accostare prima di tutto i bordi, quando si è certi che
non vi sia soluzione di continuità spalmare con una leggera pressione
della mano destra la superficie della cartolina sul supporto, trattenendo
con la sinistra la stessa al bordo di quella precedentemente incollata. La
prima cartolina, ovviamente, va sistemata a squadra con l'angolo del
supporto scelto come partenza. Attenzione, prima di procedere, fare una
prova di sistemazione delle immagini secondo le vostre scelte e
controllare che gli eventuali non allineamenti vengano compensati da
un'attenta successiva sistemazione (le cartoline non sono perfettamente a
squadra). L'esperienza vi aiuterà.
L'accostamento, tra una cartolina e l'altra, è facilitato quando queste
sono state stampate su cartoncino che crea un lieve scalino da guida per
allineare la successiva. Se stampate su carta plastificata il dislivello
è minimo e nell'accostamento tendono a sovrapporsi. Se questa
sovrapposizione è dell'ordine di decimi di millimetro si può far
rientrare premendo con il piatto dell'unghia lungo il bordo.
Inoltre, purtroppo, le cartoline plastificate al contatto con la colla
tendono a deformarsi e perdere la concavità, anche se ben trattenute
dalla mano. Pertanto, la leggera pressione iniziale sulla cartolina, per
farla aderire sul supporto, man mano dovrà crescere e le dita comprimere
sempre di più eventuali rigonfiamenti che dovessero crearsi, sino ad
eliminarli.
Controllare, quindi a luce radente, che non ve ne siano come pure non ci
siano lievi distacchi lungo i bordi, in questo caso adoperarsi come per i
dislivelli con il piatto delle unghie. Od ancora che non vi siano residui
di colla od opacità, dovute al trasudare delle mani.
A queste ultime lievi imperfezioni si ovvia facilmente con il panno di
lino inumidito nell'acqua o più semplicemente dalla propria saliva.
Per quanto riguarda il supporto questo può essere rigido come la
masonite, il compensato, il tamburato od altro purché levigato e di
spessore proporzionato all'ampiezza della superficie: un metro quadro
richiede uno spessore di un centimetro.
Oppure plastico come la tela, preparata a grana fine, per le grandi
superfici onde evitare un peso eccessivo dell'opera. In questo caso,
però, seguendo le indicazioni prima menzionate per l'incollaggio, è
necessario procurarsi un quadrato di 50-60 cm di lato da utilizzare al di
sotto della tela in modo che il suo spessore compensi quello del telaio.
Oppure lavorare su una tela stesa su un supporto proporzionato e dopo
intelaiarla.
Auguri di buon lavoro
Maggio 2003
Giannetto Bravi |